Il quadro è un organismo a tutti gli effetti, se lo osserviamo in profondità.
La trama e l’orditura di segni e colore creano sovrapposizioni e profondità spaziali, osservabili da diversi punti prospettici, che favoriscono la dinamicità ed evitano la statica, suggerendo una visione a più livelli che richiama la terza dimensione.
Le parti della composizione sono in relazione tra loro e vivono grazie al loro interagire, proprio come qualsiasi altro organismo o essere vivente. Sono strutture tessute da motivi riproducibili.
Il quadro stesso è un frammento inserito in un sistema più grande e in dialogo continuo con esso. Non si vuole imitare o sostituire la natura, ma toccare la struttura vivente e pulsante della materia.
Il segno e il gesto hanno molte cose in comune, entrambi sono generati dal movimento e non hanno né inizio né fine, sono in dialogo col principio creativo della natura.
Le possibilità di variazione di contenuto della composizione sono infinite.